giovedì 14 maggio 2015

Beata ignoranza - Comuni rinnovabili 2015

Come vi avevo già anticipato qualche giorno fa, ieri c'è stato l'evento relativo alla decima edizione del rapporto Comuni Rinnovabili di Legambiente con l'aiuto del GSE e di Assorinnovabili.

Un evento molto interessante.
Credevo mi sarei annoiato un po' e invece devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso anche perchè è stato organizzato con una bella tavola rotonda dalla quale sono usciti spunti molto interessanti.

Non vi sto ad elencare tutti i dati più istituzionali che sono stati detti perché per quello c'è il rapporto e molti altri articoli che potrete trovare facilmente in rete.

Io vorrei parlarvi delle cose più belle che sono emerse.

Non sono sempre in grado di dire chi ha detto cosa (Sì non potrei fare il giornalista lo so...), e spero che nessuno si offenda.

Prendetelo come il messaggio che è venuto fuori dalla conferenza.

Prima di tutto è emerso con forza l'invito ad essere orgogliosi di un risultato impensabile fino a pochi anni fa.

L'Italia è uno dei leader mondiali delle energie rinnovabili.

Si diceva che queste fonti non avrebbero mai potuto essere altro che una nicchia e invece oggi abbiamo quasi il quaranta percento di energia elettrica prodotta con fonti rinnovabili.

Bello! Bellissimo.

Certo tutti anche al convegno erano coscienti del fatto che con il senno del poi molte cose potevano essere fatte meglio.
Ma come giustamente qualcuno ha fatto notare, vogliamo goderci un risultato del genere e non vergognarcene?

Consapevoli degli errori del passato, dobbiamo essere ambiziosi e visionari, forti dei risultati ottenuti.

Parlando con due amici ieri mi veniva in mente un riflessione che ho letto qualche tempo fa.

Marconi inventò la radio perchè non era a conoscenza della fisica di quel tempo: se lo avesse saputo si sarebbe fermato perché a quel tempo si credeva che le onde radio una volta arrivate all'orizzonte, avrebbero proseguito in linea retta fino a disperdersi nello spazio.
C'è riuscito perchè aveva una visione.
E la sua tenacia gli ha dato ragione.

Verrebbe da dire beata ignoranza.

Anche noi abbiamo bisogno di visioni ambiziose e non dobbiamo preoccuparci di chi dice che non si può fare per questo o quel motivo.

Solo così cambieremo il mondo. Non credete anche voi?

Silvia Velo ha poi concluso con un messaggio che mi sembra a dir poco eccellente: l'Italia deve puntare sull'efficienza energetica che potrebbe essere l'uovo di colombo.

Incide su edilizia.
Non si delocalizza.
È una tecnologia italiana e riduce le emissioni di Co2 più degli impianti di produzione di energia.

L'efficienza energetica dovrebbe essere il perno intorno a cui si dovrebbero fare le politiche sia a sostegno delle rinnovabili sia a sostegno della tutela ambientale.

Diamoci obiettivi di efficienza piuttosto che sul sostegno a una tecnologia piuttosto che un'altra.

Bravissima. Ha tutto il mio sostegno su questa sua proposta e mi auguro davvero che riesca a farla passare.

Ragionare in termini di efficienza energetica significherà dare spazio alla creatività italiana e personalmente sono certo che darà frutti importanti in termini ambientali ed economici.

Un obiettivo più è semplice più è raggiungibile.

Basta poco. Che ce vo!

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