giovedì 27 agosto 2015

5 strategie per avere successo nella Green Economy

E' sempre più evidente a tutti che le persone hanno bisogno di prodotti sani, non dannosi per la salute e rispettosi dell'ambiente. 

Il fascino che queste qualità esercitano sulle persone è enorme e continua a crescere. 

Ha inoltre la caratteristica di attraversare tutta la società in modo trasversale: lo scarto tra target differenti per capacità di acquisto e livello socioculturale si assottiglia. 

Elementi che chiaramente continuano ad incidere molto al momento di decidere cosa acquistare, ma il loro peso in questo settore è ridotto.

Questo succede perché lì dove è il portafogli che pesa nella scelta, i prodotti più green possono soddisfare comunque la domanda presentandosi come prodotti più economici di altri.

Insomma un mercato che promette bene. Benissimo anzi. 
Ma c'è una minaccia che mina pesantemente questa rivoluzione dei consumi: il greenwashing.

Ho già affrontato il tema del GreenWashing in altri post che vi invito a leggere, ma per farla breve, basta ricordare che con questo termine si indicano quelle pratiche scorrette di professionisti e/o aziende che si "Danno una mano di verde": invece di effettuare una vera rivoluzione green, si propongono come tali solo per attirare quella fetta di mercato sensibile a questi temi.

Proprio nel mio ruolo di consulente in Green Marketing credo che fare greenwashing sia una bomba ad orologeria per l'immagine e per le casse di quell'azienda che commette un errore del genere. 

La possibilità di confondere in consumatori green d'altronde è molto alta: l'evoluzione tecnologica del settore corre a ritmi difficili da sostenere anche per gli addetti ai lavori.
Inoltre le questioni green sono quasi sempre molto tecniche per cui non proprio facilmente comprensibili a tutti. 

Quando le affermazioni sono poco chiare e contraddittorie, il pericolo che l'azienda (E il consulente green marketing!) siano etichettati come Green washers è molto alto. 

L'azienda rischia di farsi un autogol pazzesco.
E il marketer può iniziare a pensare di cambiare lavoro. 

I clienti delusi dell'azienda traditrice e menzognera, sposteranno i loro acquisti verso prodotti sostituti con danni a volte irreversibili per le casse aziendali. 
A tutto questo non dimentichiamoci tutti i problemi legali che una pubblicità ingannevole potrebbe arrecare. 

Insomma, anche per motivi squisitamente tecnici, meglio evitare il greenwashing. 
Ma come fare? 

Qui di seguito propongo alcune strategie, riportate da diversi autori, che è bene seguire per evitare il più possibile un errore del genere.

Formule che vi risulteranno indispensabili se vorrete che la vostra strategia di green marketing sia realmente una strategia di successo economico e imprenditoriale. 

Le cinque strategie per avere successo nella Green Economy sono: 

1: Coerenza a tutti i livelli
2: Trasparenza cristallina
3: Certificazioni da soggetti esterni
4: Informare e formare i consumatori
5: Messaggi semplici, a portata dei clienti

Nei prossimi giorni dedicherò un post specifico ad ognuna di queste strategie così da approfondirne tutti i principali aspetti. 

Vorrei peò sottolineare da subito che per realizzare un'efficace strategia di Green Marketing, TUTTE e 5 le strategie devono essere affrontate contemporaneamente.
Chiaramente se proprio non sapete da dove iniziare, allora fatelo con una sola, ma poi cercate di integrare con le altre il prima possibile.

Buona lettura. E come sempre buon lavoro a tutti! 




PS: Se l'articolo vi è piaciuto e volete darmi una mano a diffondere le buone pratiche,
vi chiedo per cortesia di condividerlo sui vostri social (Vedi pulsante qui sotto), 
così mi aiuterete a farlo girare! 
Grazie! :)





Per informazioni e contatti: 
Alessandro Grilli 


Nessun commento:

Posta un commento