lunedì 17 agosto 2015

Quarta parte di "Come parlare in pubblico con successo"

Nel quarto articolo della serie "Come parlare in pubblico con successo", voglio approfondire come vi avevo accennato, il valore della comunicazione non verbale e paraverbale in un public speaking di successo.

Abbiamo già visto, ma vale la pena ricordarlo brevemente, che quello che dite, le parole che usate, hanno un valore molto basso per i vostri interlocutori che fanno invece molto più caso alla comunicazione non verbale e paraverbale.

Ricordo inoltre che non sappiamo fare molte cose bene contemporaneamente quando parliamo ad un pubblico. Per cui il messaggio che vogliamo trasmettere lo dobbiamo conoscere molto bene per poterci così concentrare, sugli altri aspetti della nostra presentazione.

La comunicazione non verbale è costituita da tutti quei messaggi che passano, volontariamente o involontariamente, attraverso gesti, odori, espressioni, movimenti ecc.

Vi ricordo che la comunicazione non verbale influisce per il 55% sull'esito della vostra presentazione!

La differenza tra il successo e il fallimento della vostra presentazione sta spesso proprio nella differenza tra "volontario" e "involontario". Pensate a quanti malintesi possono crearsi per un gesto non compreso o per una postura sbagliata che irrigidisce il nostro interlocutore.

Quali sono i principali elementi della comunicazione non verbale che possono influire su come parlate in pubblico?
Vediamoli:

  1. Lo sguardo: durata, intensità, movimento degli occhi, dilatazione delle palpebre influiscono molto. Per esempio le persone più sicure di se stesse e i leader tendono a guardare per meno tempo, ma sono gli ultimi a distogliere lo sguardo. Dovete quindi imparare a fare dei vostri occhi uno strumento importante di comunicazione che operi coerentemente con quanto vorrete comunicare. 
  2. I gesti: riguardano in particolar modo la testa, le mani, le gambe e la postura. Non c'è tempo qui per analizzarli tutti, ma è ovvio che se le mani non sono curate o avete un bell'anello d'oro e gesticolate, l'attenzione dei vostri interlocutori andrà su quel dettaglio. Se state a braccia conserte e gambe incrociate, non comunicherete certo apertura al vostro pubblico. 
  3. La postura: se ve ne starete tutti rannicchiati su voi stessi, non otterrete certo la stima di chi vi ascolta e non ispirerete fiducia. State comodi prima di tutto, ma cercate di trasmettere una certa sicurezza. Anche la distanza è importante: non entrate nello spazio intimo del vostro interlocutore, ma tenetevi a una distanza personale (80/120 cm). Se siete a una conferenza e quindi molto distanti, ingegnatevi per ridurre anche solo virtualmente questo spazio. 
  4. Contatto corporeo: la distanza si abolisce. In un discorso ad una platea il contatto è praticamente impossibile a meno che, tatticamente non prendiate qualcuno dal pubblico, mentre diverso è in una riunione con poche persone. Ad ogni modo è un elemento che deve essere molto ponderato, perché non a tutti piace essere toccati. Se usato con le persone giuste e nel momento giusto, può essere un elemento molto forte, ma in caso contrario, potreste fare una pessima figura. Va sempre usato comunque con moderazione e il mio consiglio è che lo usiate solo se siete molto esperti di public speaking
  5. Abbigliamento: quando parlate con qualcuno, se ci fate caso, c'è un momento nel quale, magari approfittando di una vostra distrazione, il vostro interlocutore vi squadra dalla testa ai piedi. In un batter d'occhio sa tutto di voi. O almeno crede. L'abito non fa il monaco per carità, ma per la prima impressione non è quello che conta. Vestiti, scarpe, accessori, unghie, anelli, bracciali, acconciatura, barba, denti, alito...fate un po' voi. 

Ora passiamo alla comunicazione paraverbale, ovvero che va oltre le parole. Vi ricordo che questo tipo di comunicazione contribuisce per il 35% al successo della vostra presentazione. 

Per comunicazione paraverbale si intende il tono, la velocità, le pause e i volumi. 

  1. Toni: danno molto colore alla vostra presentazione. In positivo o in negativo. Il problema è che dipendono direttamente dal vostro stato d'animo: se quando parlate sarete sereni e tranquilli lo comunicherete con il tono. Se sarete in ansia e preoccupati succederà lo stesso. Vedete quindi quanto è importante arrivare ben preparati almeno sugli argomenti del vostro discorso. 
  2. Velocità e pause: le possibilità sono infinite. E' un'aspetto della comunicazione paraverbale che potete controllare molto bene se vi esercitate. Lo scopo: tenere alta l'attenzione del pubblico. 
  3. Volume: anche il volume può essere controllato. L'errore da non fare è quello di usare lo stesso volume per un public speaking come se stesse parlando a un vostro amico faccia a faccia. Non urlate. Ma assicuratevi che tutti vi sentano bene! La modulazione del volume serve anche lei per mantenere alta l'attenzione.
Nel prossimo articolo, vedremo l'importanza di saper ascoltare e come gestire le critiche che vi arrivano. 

Buon lavoro a tutti!



Per informazioni e contatti
Alessandro Grilli 




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